Le stampanti ad aghi: il silenzio è d’oro…ma non per tutti!

Le stampanti ad aghi: il silenzio è d’oro…ma non per tutti!
22 Settembre 2015 kinetica
Come eravamo

Ti ricordi la stampante ad aghi? O meglio ti ricordi il rumore della stampante ad aghi?

I primi modelli di stampanti ad aghi, o a matrice, risalgono al 1970 quando l’azienda americana Centronics le mise sul mercato.

La stampante ad aghi fa parte della tecnologia di stampa a impatto, o Impact Printing, cioè il metodo secondo il quale la stampa viene realizzata attraverso punzoni che riportano direttamente il carattere sulla carta, imprimendolo.

Come funziona

La stampante ad aghi, detta anche dot matrix (cioè a matrice di punti), funziona attraverso testine di stampa ad aghi in acciaio, o in sintetizzato di tungsteno, che, mosse da un impulso elettromagnetico, battono su di un nastro inchiostrato posto davanti alla carta, spostandosi lateralmente sul foglio lungo la riga di stampa.

Così facendo gli aghi lasciano impressi una serie di punti che corrispondono al carattere di un testo o alla parte di un’immagine.

Evoluzione

Inizialmente i primi modelli di stampanti ad aghi erano caratterizzate da testine con 7 aghi in colonna, disposte su 5 colonne per la stampa di un singolo carattere. I risultati erano stampe di qualità modesta e poco definite.

Con l’introduzione delle testine a 9, 13, 18 e infine 24 aghi la qualità migliorò nettamente, equiparandosi a quella delle stampanti ad impatto analogiche.

Grazie alla matrice di punti una sola testina è in grado di stampare tutti i tipi di caratteri, inclusi quelli speciali, e attraverso il pannello di controllo si possono scegliere anche alcune caratteristiche come il font, la qualità e la densità di stampa.

Vantaggi e svantaggi

Inizialmente i primi modelli di stampanti ad aghi erano caratterizzate da testine con 7 aghi in colonna, disposte su 5 colonne per la stampa di un singolo carattere. I risultati erano stampe di qualità modesta e poco definite.

Con l’introduzione delle testine a 9, 13, 18 e infine 24 aghi la qualità migliorò nettamente, equiparandosi a quella delle stampanti ad impatto analogiche.

Grazie alla matrice di punti una sola testina è in grado di stampare tutti i tipi di caratteri, inclusi quelli speciali, e attraverso il pannello di controllo si possono scegliere anche alcune caratteristiche come il font, la qualità e la densità di stampa.

Oggi

Con l’affermarsi delle stampanti laser quelle ad aghi non sono più vendute come un tempo, ma restano comunque presenti nei grandi uffici dove c’è la necessità di stampare un gran numero di copie, in modo veloce e con una spesa ridotta.

Sicuro è che la caratteristica che rende ancora oggi le stampanti ad aghi indimenticabili, resta il fastidioso rumore prodotto durante la stampa dall’imprimersi degli aghi contro il nastro inchiostrato.

Vuoi saperne di più?

Se vuoi approfondire la storia delle stampanti ad aghi e fare un nostalgico tuffo nel passato ti consigliamo questo approfondimento:

Wikipedia  – Le stampanti

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